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giovedì 20 giugno 2024

Juvecentus: 1994 - Novantottesima puntata


 

Marcello Lippi

Il ritorno di Trapattoni si rivela un mezzo fallimento e la società cambia pelle. Per la panchina si punta su un giovane ambizioso e con buone credenziali: arriva da alcune positive esperienze maturate a Bergamo e a Napoli e sembra in possesso delle doti giuste per condurre un gruppo importante. Ma riuscirà Lippi, che non ha mai allenato squadre da primato e ha giocato solo in Samp e Pistoiese a guidare gente come Baggio e Vialli, Ravanelli e Del Piero? Ci riesce, eccome! Dimostra di essere uno splendido stratega, un ottimo psicologo e un grande conoscitore di uomini. Riesce a far convivere fior di campioni, alternandoli addirittura in campo, capisce prima di tutti che i tre punti per la vittoria porteranno a un cambiamento epocale e si inventa il tridente offensivo. Vince tutto e quando, a ogni mercato, gli vendono gli uomini simbolo, lui ne crea immediatamente altri, continuando a vincere, meglio, a stravincere. Non era mai successo che i tifosi della Juve si immedesimassero in maniera così totale col loro mister. Con Lippi lo fanno. Poi le strade si dividono...


LA "STORIA" DEL 1994

In Italia il discorso comincia a farsi monotono: scudetto al Milan, leadership tra i cannonieri per Signori. La Coppa va alla Sampdoria e anche questa non è più una grossa novità. In Europa, questa volta, trionfa il Milan, che fa sua Coppa Campioni e SuperCoppa, facendo passare quasi in secondo piano (colmo della beffa!) la splendida Coppa Uefa conquistata dai concittadini nerazzurri. La Coppa Intercontinentale porterà qualche nube in casa rossonera: la sconfitta col Velez brucia. Il Pallone d'Oro è di Stoichkov (secondo Baggio, terzo Maldini), la follia applicata al calcio. In Usa si giocano i Mondiali. Un'Italia zoppa nel primo turno, inserisce il turbo e dà spettacolo con Nigeria, Spagna e Bulgaria. Finale col Brasile: dal dischetto ci tradiranno Baresi e Baggio, fino ad allora eroi.

(Palla al Triso)



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