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mercoledì 22 maggio 2024

Il pericolo di un papà rissoso...

 


"Lo sai papà che quasi mi mettevo a piangere dalla rabbia, quando ti sei arrampicato sulla rete di recinzione urlando contro l'arbitro? Io non ti avevo visto mai così arrabbiato! Forse sarà anche vero che lui, l'arbitro, ha sbagliato: ma quante volte io ho fatto degli errori senza che tu mi dicessi niente... Anche se ho perso la partita "per colpa dell'arbitro", come dici tu, mi sono divertito lo stesso..."

Questo è l'incipit di una lettera che un giovane calciatore, esasperato dai comportamenti del proprio "focoso" papà, gli ha scritto. Una lettera che ogni genitore dovrebbe avere ben impressa nella mente ogni volta che si appresti ad accompagnare al campo il proprio figlio.

Ed è quanto mai attuale. Settimanalmente ormai i mezzi di informazione danno notizie di scontri avvenuti a livello di campionati giovanili, nei quali, arbitri, allenatori, dirigenti, giovani calciatori e genitori sono costretti a ricorrere all'intervento dei medici, o delle forze dell'ordine o, nella "migliore" delle ipotesi si rendono protagonisti di situazioni che per poco non si trasformano in risse vere e proprie.

Che lo stadio rappresenti da sempre una "valvola di sfogo" per le tensioni quotidiane è un dato di fatto ma che fatti del genere succedano quando a scendere in campo sono bambini che chiedono solamente di poter correre dietro a un pallone per puro divertimento, è veramente assurdo.

La famosa sentenza di un grande allenatore di settore giovanile che proclamò: "La squadra giovanile ideale è quella composta da tutti orfani!" sembra assumere, ogni giorno sempre di più, un senso compiuto. Sarà anche un po' forte e provocatoria ma da quando ogni papà (e anche ogni mamma, ormai la parità di diritti si registra anche sui gradoni di una tribuna!) si è convinto che il proprio figlio sia destinato a ripercorrere i passi di Maradona o di Messi, la situazione sta assumendo caratteri particolarmente pericolosi.

Non per nulla la Federazione FIGC-LND sta portando avanti il progetto del Daspo societario, strumento col quale i dirigenti di qualsiasi società potranno avere la facoltà di "squalificare" a tempo qualsiasi genitore "troppo focoso", impedendogli l'accesso alle strutture societarie. Progetto utopistico? Può essere ma è comunque un tentativo e un modo per far passare un messaggio: il limite è raggiunto e oltre non si può più andare!

Settimana scorsa è successo anche nel nostro territorio: genitori troppo accesi, impegnati a urlare e insultare i ragazzini in campo. E mentre sul terreno di gioco l'unico scopo ha continuato a essere "la partita", con i ragazzini capaci di dimostrarsi molto più maturi dei loro genitori, sugli spalti il... fuoco si è spento solamente grazie al buon senso di coloro che sono stati in grado di non superare il limite. Ma non sempre è così.

Vogliamo essere ottimisti è pensare che in futuro andrà sempre meglio.

(Palla al Triso)

 

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