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domenica 9 giugno 2024

Juvecentus: 1983 - Ottantasettesima puntata

 


Michel Platini

Il più grande di sempre? Può darsi. Di certo c'è che questo francese con origini novaresi, con un destro divino e capace sia di costruire che di concretizzare, gioca in bianconero 147 partite di campionato, con 68 gol, è tre volte re dei bomber, tre volte Pallone d'Oro, campione d'Europa (con otto gol personali) con la nazionale transalpina nell'84 e trascinatore per cinque anni di una Juve stellare. E pensare che all'avvocato Agnelli, che lo vuole con tutte le proprie forze e lo consegna al Trap dopo un blitz personale, costa solamente 250 milioni! Proprio Agnelli definisce Michel "un po' Manolete e un po' Nureyev, in campo ha il volo del ballerino più grande ma anche la stoccata del più grande torero". Al suo arrivo in Italia non brilla subito, anzi, arriva quasi sul punto di essere "tagliato". Una noiosa pubalgia ne blocca spirito e muscoli: si riprende alla grande e sbaraglia il campo. Alla sua ultima apparizione, il 17 maggio 1987, contro il Brescia, il tempo è pessimo, con pioggia e vento: anche il Dio del calcio è triste! Allenatore della Nazionale francese, Presidente di France '98: storia infinita.


LA "STORIA" DEL 1983

Sembra logico che sei campioni del mondo, più Platini, più Boniek, tutti nella stessa squadra, siano il non plus ultra e la vittoria sia una logica conseguenza. A volte, però, non basta. Platini alla fine sarà anche il capocannoniere del campionato e verrà acclamato miglior giocatore d'Europa, ma la Juve si deve accontentare di una Coppa Italia presa per i capelli alla fine dei tempi supplementari. Lo scudetto va alla Roma e la Coppa dei Campioni se la porta a casa l'Amburgo di Magath. E' stata una grande Juve fino alle semifinali: i bookmakers inglesi la davano sicura vincente; le feste erano già pronte in tutta Italia. In campo ad Atene scendono però undici fantasmi e quella sconfitta brucia ancora oggi.

(Palla al Triso)

 


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