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mercoledì 12 giugno 2024

Santino Ciceri, addio a un grande numero uno!


 

In questa foto del Milan, con tanto di scudetto sul petto, ricco di campioni quali Liedholm, Nordhal, Schiaffino, Lorenzo Buffon... spicca, col pallone tra le manone guantate e la tuta da "dodicesimo", Santino Ciceri, nome che risveglia nel ricordo di tanti alessandrini l'immagine di uno dei portieri più forti e amati della storia grigia.

Milanese purosangue, Ciceri è cresciuto nel settore giovanile rossonero in un gruppo che porterà al calcio che conta Radice e Bean, Bagnoli e Marchioro. Titolare in quel Milan è Lorenzo Buffon, "un nome, una garanzia" e per il buon Santino restano poche briciole: due misere presenze in campionato e addirittura un'esperienza da titolare (nel novembre del '55 a Saarbrücken) in Coppa dei Campioni, con una indiscutibile vittoria per 4 a 1. Pur di giocare, poi, inizia un personalissimo giro d'Italia, con tappe a Reggio Calabria, Pistoia, Pisa, Verona, Monza, Modena, per chiudere la carriera in grigio, nei campionati dal '70 al '72.

Ciceri si innamora ad Alessandria e di Alessandria. Sposa Fiorenza, la cui famiglia ha una panetteria in Via Ferrara e Alessandria diventerà per sempre la sua città. 

54 volte numero uno, con due promozioni sfiorate d'un nulla. Uno stile a volte spettacolare, la capacità di fare spogliatoio, una resistenza fisica che gli ha permesso di giocare più di 500 partite tra i professionisti, prima di trasformarsi in apprezzato dirigente, a testimonianza di una...testa di certo non meno brillante del fisico. In grigio fece anche da segretario, prima di trasfierirsi nel suo "buen retiro" di Lu.

Santino ci ha lasciati per sempre, ma per lui rimarrà per sempre l'affetto dei tifosi di tutte le squadre in cui ha giocato, di quanti ne hanno apprezzato la serietà e la preparazione quando è passato dietro a una scrivania, di chi ne ha constatato la capacità di "annusare" le potenzialità nei giovani calciatori, di chi ha goduto dei suoi racconti su un calcio bello e sano seduti a un tavolino del bar di Lu.

Ciao Santino!

(Palla al Triso) 

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