"Si può risalire anche dal basso, non c'è nulla di umiliante. Passo dopo passo, ma scegliendo uomini che il calcio lo conoscono e lo sanno fare". Con queste parole Michele Padovano, ex bomber di Serie A e, brevemente, anche nello staff dell'Alessandria Calcio, ha commentato il momento storico grigio.
Una situazione di "rinascita" che bene si può ricollegare anche alla sua storia personale.
E leggendo le sue parole tornano alla memoria i momenti di un'estate del 2007, quando l'allora presidente Gianni Bianchi consegnò le chiavi della squadra a Stefano Braghin e a Salvatore Iacolino e da quel momento le "azioni" della squadra si impennarono, foriere nella salita in due stagioni dalla Serie D alla C1.
Tanto per tornare all'attualità degli ultimi mesi, poi, Padovano avverte che "per fare calcio servono imprenditori con risorse vere e con una programmazione. Non persone che cercano solo visibilità personale. Se nel calcio circolano certi soggetti, la FIGC ha un po' di responsabilità".
(Palla al Triso)
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