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domenica 6 ottobre 2024

Un calcio da... infermeria

 


 

L'ultimo a rompersi è stato forse Duvan Zapata, ieri sera nel corso della partita contro l'Inter, con quel ginocchio che fa un movimento forse un po' innaturale: sarà sottoposto a visite e si valuterà la situazione, ma le sensazioni non sono delle migliori. Le stesse sensazioni che aveva immediatamente fatto emergere il movimento "strano" di Bremer: stagione finita!

Un elenco lunghissimo, purtroppo destinato ad allungarsi, domenica dopo domenica, partita dopo partita, che sia di campionato o di coppa, ma anche allenamento dopo allenamento... perchè i tempi tra uno sforzo e l'altro sono troppo ristretti, le sollecitazioni sono sempre più continue, i tempi di recupero sempre più brevi, o addirittura inesistenti. E allora il fisico si ribella, reagisce alzando bandiera bianca e arrendendosi a fatiche a cui non è preparato, perchè, oltretutto, l'essere chiamati continuamente a giocare partite vere fa venir meno i tempi, necessari, indispensabili, per prepararsi, per allenare il corpo a quegli sforzi.

Ma... il calcio è del popolo, e Infantino e Ceferin, sventolando la bandiera del dollaro o dell'euro, creano nuove sfide, inventano nuove formule che richiedono sforzi sempre più prolungati, sempre più frequenti, perchè lo spettacolo deve continuare, gli incassi devono moltiplicarsi, a spese dei muscoli e delle ossa dei protagonisti.

L'elenco delle manifestazioni è ormai lunghissimo e, tristemente, si allunga di conseguenza anche l'elenco dei protagonisti obbligati a fermarsi dall'ingordigia. E allora a Zapata, a Bremer, si vanno ad aggiungere Milik, Brescianini, Bennacer, Barella, Meret, Malinovskyi, Scamacca, Carvajal, Florenzi, Buchanan, Saelemaekers, Scalvini, Ferguson, Sazonov, Benedyczak, Schuurs, Harroui, Alaba, Rodri, Stanisic, Lucas Hernandez, Gonçalo Ramos, e altri... altri... altri...

Infortuni che chiedono tempi di recupero più o meno lunghi, più o meno gravi, ma che costringono a stop che possono condizionare un'intera stagione. A volte cedono muscoli o articolazioni troppo sollecitate, a volte il danno è causato solo da un'entrata scorretta: ma anche quell'entrata scorretta può essere frutto di una pressione psicologia troppo forte a seguito di stress da prestazione...

Mancheranno gli interpreti ma lo spettacolo deve continuare.

(Palla al Triso) 

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