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lunedì 10 giugno 2024

Juvecentus: 1984 - Ottantottesima puntata

 


 

Zbigniew Boniek

L'idolo incontrastato della curva, per il suo coraggio, per la sua irruenza, per la sua generosità. E' il complemento ideale di Platini: tanto il francese è geometrico e raziocinante quanto il rosso polacco è potente e devastante; tanto Michel offre un rendimento regolare e costante quanto Zibì vive di improvvisazioni e di giornate di gloria alternate a prove mediocri. Però è colui che meglio riesce a volare in porta, al termine di uno scatto prodigioso, sui millimetrici lanci dell'asso di Joeuf. Quando parte è un fiume in piena, inafferrabile, in grado di demolire le difese più arroccate e arcigne. Anche la sua lingua è difficile da contenere: è attore di alcune delle polemiche più clamorose; mai banale, superficiale, prevedibile ma sempre leggermente sopra le righe, quasi a reclamare un ruolo di primadonna che, sul campo, Platini a volte gli nega. Di giorno, però. Perchè di notte non ha rivali. Sarà la cornice di pubblico, sarà la presenza delle tivù, fatto sta che nei mercoledì di coppa Zibì riesce a dare il meglio di sè: rosso di sera.

 

LA "STORIA" DEL 1984

Nessuno come Michel Platini. Vince lo scudetto con la Juve (la Coppa, come al solito, alla Roma), è capocannoniere del campionato, vince la Coppa Europa con la Nazionale di Francia, risultando il bomber e il miglior giocatore del torneo, si aggiudica anche il Pallone d'Oro, regala (insieme a Boniek) la Coppa delle Coppe e la SuperCoppa Europea alla Juve. Standing ovation! Le Olimpiadi di Los Angeles, sullo slancio della "Platinimania", le vincono la Francia, con l'Italia quarta. Intanto, in un pomeriggio d'agosto, il San Paolo di Napoli registra il "tutto esaurito" per un fatto eccezionale. Viene presentato ufficialmente l'ultimo acquisto della squadra azzurra, un campione grande, immenso: Diego Armando Maradona.

(Palla al Triso)

 

 

 

 

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