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lunedì 17 giugno 2024

Juvecentus: 1991 - Novantacinquesima puntata

 

 


 

Roberto Baggio

Un alternarsi continuo di favole a lieto fine e di racconti del terrore, tutto quello che può succedere, nel bene e nel male, condensato in una sola persona. A soli sedici anni è già considerato un fenomeno, le più grandi società se lo contendono a suon di miliardi, il futuro è roseo. Un infortunio grave, molto grave, lo fa piombare nel buio più totale, quasi dimenticato. Nessuno più crede in lui. Ma è grande e riesce a tornare a dimostrarlo: nella Fiorentina fa miracoli. Sono tutti di nuovo su di lui. Arriva la Juve e, in un clima da guerra civile, veste il bianconero. Trascina i torinesi e si aggiudica il Pallone d'Oro. Gioca dei Mondiali da favola (Usa '94), guidando gli azzurri al posto d'onore. Il nuovo crack: questa volta tecnico, non fisico. Sembra un ninnolo inutile: la Juve lo cede al Milan e "Codino" alterna cose buone a lunghi momenti di apatia. Poi Bologna crede ancora in lui. E' impossibile che resti fuori dal giro: Baggio ha sempre dimostrato di essere un grande, tecnicamente delizioso, concreto sotto rete. Ha solo bisogno di sentirsi amato.


LA "STORIA" DEL 1991

Il presidente Mantovani realizza il suo personale miracolo. Ha saputo resistere alle mille tentazioni che gli arrivavano un po' da tutte le parti e si è tenuti ben stretti i suoi gioielli, Vialli e Mancini ma anche Pagliuca e Mannini, Vierchowod e Lombardo, ed è stato premiato. La Sampdoria, che prima del suo avvento alla presidenza viveva... in ascensore tra la A e la B, è campione d'Italia, con Gianluca Vialli re dei bomber. La Coppa va alla Roma, mentre i nerazzurri milanesi si aggiudicano la Coppa Uefa e il Torino la Mitropa. Jean Pierre Papin riporta in Francia il Pallone d'Oro, dando l'illusione di aver forse trovato l'erede di roi Michel. Platini era un'altra cosa! La Coppa dei Campioni è appannaggio della Stella Rossa: le stelle slave andranno a rinforzare le squadre di mezza Europa.

(Palla al Triso)


 

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