Lettori fissi

sabato 29 giugno 2024

"Violenze e abusi": proroga al 31 dicembre


 

Si riporta – qui di seguito – il testo integrale del comunicato ufficiale n. 272/A della F.I.G.C.:

“Si comunica che il CONI, con delibera n. 159/89, in data odierna, anche in attesa della emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica da esso delegata in materia di sport, di cui all’articolo 33, comma 6, del d.lgs. n. 36/221, ha prorogato sino al 31 dicembre 2024 il termine di cui al punto 3 della deliberazione del Consiglio Nazionale n. 255 del 25 luglio 2023, secondo il quale le “Associazioni e le Società sportive affiliate devono nominare entro il 1° luglio 2024 un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. 36/2021”.

(Palla al Triso)

Asca: con Rizzi si comincia dal "Monza Camp"

 


Dal 1° al 5 luglio, al campo sportivo "Banchero" di Viale Teresa Michel 38, si terrà il "camp" dell'Asca "Insieme al Monza", con attività formative svolte sotto il coordinamento e le direttive di istruttori qualificai della società brianzola.

La data del 1° luglio segnerà anche l'inizio ufficiale dell'attività di Mauro Rizzi in qualità di Responsabile dell'Attività di Base del settore giovanile della società gialloblu.

Reduce dalle ultime importanti esperienze con Arquatese e Alessandria Calcio, l'accordo con Mauro Rizzi viene a confermare la volontà della società alessandrina di proseguire in quel percorso di crescita e sviluppo che l'ha portata, negli ultimi anni, a divenire punto di riferimento del calcio giovanile della città e della provincia.

(Palla al Triso)

Da Via Oberdan alla Serie A


 

Ne abbiamo parlato con amici di lunga data, con sportivi, con sindaci del presente e del passato, anche con giovani desiderosi di conoscere i "segreti" della gioventù dei loro padri o dei loro nonni. Con Alessandro Dutto, titolare di ArabAFenice, la casa editrice che da sempre ha accompagnato le esperienze "letterarie" di Mirko Ferretti, abbiamo presentato "I ragazzi di Via Oberdan", una... storia di storie di quasi ottant'anni fa, piena di giochi, di amicizia, di passioni, di fame. Fame di vivere ma anche di quella fame meno prosaica e molto più fisica derivante dalle conseguenze di una guerra vissuta in maniera quasi inconsapevole ma temuta e sofferta.

A Mirko piace raccontare e raccontarsi, perdersi nei ricordi di mille avventure, che siano calcistiche o di vita non importa, la cosa importante e far riemergere dal vissuto di quegli anni il piacere di momenti vissuti con entusiasmo, passione, con la gioia di un bambino, poi di un ragazzo e infine di un uomo che ha consapevolezza di aver "riempito" la propria vita di cose belle, degne di non essere mai dimenticate.

E così, dopo "Una vita da secondo", "Il calcio visto da dentro" e "Compagni di squadra, compagni di vita", è arrivato anche questo "I ragazzi di Via Oberdan". Ma non è finita. In autunno verrà presentata un'ultima fatica (ma dire ultima, con Mirko, è sempre un azzardo!) e ArabAFenice proporrà "Com'era bello il mio Fila!", una storia, anche in questo caso densa di ricordi e di personaggi, dedicata al mitico stadio che ospitava le partite del Grande Torino. 

(Palla al Triso) 

Cristo Alessandria bella... a Biella!

 


La rete di Francesco Ussia aveva dato la speranza di poter tornare da Biella, sede della terza partita di campionato della Cristo Alessandria Walking Football, contro una squadra che fa della propria compattezza e del fatto di giocare insieme ormai da cinque anni la propria forza, con la seconda vittoria consecutiva.

Purtroppo, però, dopo il pareggio dei padroni di casa, a soli cinque minuti dal fischio finale è arrivata la rete del 2 a 1 che ha messo fine ai sogni.

La sconfitta però, resa meno amara dai sentiti complimenti degli avversari per l'organizzazione e la capacità di stare in campo (e dall'abbondante e gustoso "terzo tempo"), non pregiudica il percorso della compagine alessandrina nel campionato FIGC-LND.

Ora arriva la sosta estiva: si ritornerà in campo dal 1° settembre e già a partire da sabato prossimo, sostenuti dagli indispensabili sponsor Pasticceria Dolcevito e Frozen Prodotti Surgelati che ne sostengono sforzi e attività, i "ragazzi" della Cristo Alessandria parteciperanno a tornei e proseguiranno con allenamenti utili a creare ulteriore compattezza a un gruppo che, nato da poco, ha già dimostrato indubbie potenzialità.

(Palla al Triso)

venerdì 28 giugno 2024

Mercato: situazione aggiornata, numero 11


 

Arquatese ancora protagonista di questa fase di movimenti in preparazione della nuova stagione 2024-25.

In questi giorni la società valborberina ha proceduto alle conferme di Filippo Neirotti e di Lorenzo Zaia, oltre ad acquisire dal Derthona le prestazioni di Edoardo Alloisio.

Nuovo arrivo, dalla Serie D, anche in casa Valenzana Mado con l'acquisto di Alessio Ciletta.

Saluta la Frugarolese, infine, dopo alcuni anni di vittorie e successi, capitan Antonio Pappadà, "eterno" difensore ancora pronto a iniziare nuove avventure.

(Palla al Triso)

Anche il Castellazzo... al lavoro!


 

E' periodo... di costruzione! Anche il presidente Curino chiama a raccolta i "futuri campioni".

L'impianto sportivo di Castellazzo è pronto ad accogliere tutti i "mini calciatori" che vogliano mettersi alla prova, chiamando le leve dal 2007 al 2018 a vestire la maglia bianco-verde.

(Palla al Triso)

Grigi... e adesso?


 

La One Global Sports Investment si defila o, meglio, scompare proprio dall'orizzonte, dichiarando attraverso le parole di quella che Molinaro e Maione avevano presentato come "la direttrice e il riferimento della società inglese, pronta ad acquisire il 35% dell'Alessandria Calcio", Mioara Done, che "l'accordo non è andato in porto".

Una Mioara Done che, comunque, ci si chiede a che titolo possa aver fatto tale dichiarazione, in quanto risulterebbe dimissionaria da qualsiasi carica all'interno della suddetta società addirittura dal giorno precedente alla conferenza stampa nel corso della quale era stata presentata in pompa magna quale "solido" riferimento dell'accordo con i Grigi.

Intanto restano bloccati i conti, e se mai si sbloccheranno sono comunque previsti tempi burocratici piuttosto lunghi. Ciò rende... problematico far seguito alle promesse di saldo degli stipendi del personale, sia di quello tecnico che di quello amministrativo. In questo quadro di forti negatività va ad aggiungersi il sempre più probabile addio all'impianto alessandrino della Juventus Next Gen che, possa piacere o meno, avrebbe se non altro garantito la "sopravvivenza" del Mocca, dal quale, da lunedì 1° luglio, si allontanerà probabilmente (dopo averlo curato con passione "gratuita") anche il buon Gianfranco Foco, l'ultimo dei Mohicani!

Le scadenze incombono, i tempi del "redde rationem" si avvicinano.

(Palla al Triso)


giovedì 27 giugno 2024

Il nostro calcio: Stefano Barzizza e Gianluca Bordini, Don Bosco


 

Puntata particolare, oggi gli ospiti sono due: Stefano Barzizza, Direttore Generale della Don Bosco Alessandria e Gianluca Bordini, Direttore Tecnico. Con loro parleremo del calcio in Alessandria.

Stefano, è sempre più difficile fare calcio in questa città?

E' sempre più difficile, è sempre più complicato. Un po' anche a causa del calo demografico che... fa mancare la materia prima. E' diventato un mondo più complesso perchè purtroppo la "fame" che c'era una volta oggi non c'è più, e non voglio farla passare come la classica lamentela sui "bei tempi andati". I ragazzi sono meno interessati, fanno sport forse più spinti dai genitori che non per un impulso personale e alle prime difficoltà, invece di affrontarle e battersi, sono più propensi ad arrendersi. Non è un problema solo della Don Bosco o del calcio: il mondo è cambiato.

Gianluca, invece, dal punto di vista tecnico si sono registrati cambiamenti? In meglio o in peggio...

Soprattutto negli ultimi anni il cambiamento è stato enorme, in particolare negli ultimi 5 o 6 anni, a cavallo del Covid; anche proprio a livello gestionale tecnico, fenomeno che si è registrato anche nelle categorie maggiori, anche ad altissimi livelli. Il mondo è cambiato ma è cambiato anche il calcio. E il calcio giovanile si va ad adattare un po' al calcio dei grandi, assumendo caratteri che non ne favoriscono la creazione e lo sviluppo di ambienti formativi. Come Don Bosco dobbiamo essere grati alla formazione che ci viene garantita dalla Juventus ormai da tre anni. Proprio in queste settimane abbiamo rinnovato per un altro biennio questa collaborazione come "Accademia Elite Juventus" e ne siamo orgogliosi. E' bene spiegare che la presenza Juventus ha un carattere particolare nel rapporto con Don Bosco. La Juve investe nelle proprie Accademie, anche economicamente, con il solo interesse di formare gli istruttori e, di conseguenza, far crescere e sviluppare doti, capacità e potenzialità dei ragazzi. I nostri sono tutti allenatori/istruttori patentati, non c'è improvvisazione ma un continuo aggiornamento e una continua formazione con attenzione alle metodologie di allenamento e al confronto, seguendo una programmazione annuale concordata e seguita con attenzione. I ragazzi devono divertirsi, imparare dalle loro esperienze positive e negative, ma senza fretta.

Stefano, storicamente la Don Bosco è vissuta in simbiosi al campetto della parrocchia e all'attività dell'oratorio. E' ancora così nel 2024?

Certo esiste questo legame, ma non ci sono più gli oratori. I genitori demandavano all'oratorio il compito di "controllo" dei figli, oggi i ragazzi sono più liberi e meno attratti dalla possibilità di affidarsi alla parrocchia. Ci è diventato, così, difficile creare la dinamica di gruppo. Non c'è più la capacità di "vivere" il gruppo, non ci sono più i rapporti di chi trovandosi quarant'anni dopo rivive con gioia esperienze lontane, si vive più isolati... Comunque devo ammetterlo: noi siamo un po' un'isola felice perchè da noi qualche traccia di oratorio persiste ancora!

Gianluca è cambiato il calcio, è cambiata la società. E' sempre più diffusa la presenza di stranieri...

Queste diversità portano arricchimento per tutti, si mescolano idee ed esperienze. Obiettivamente, comunque, le iscrizioni di stranieri sono sempre più in aumento.

Stefano diventa così sempre più importante il valore sociale di inclusione che può avere il calcio.

Certamente. Appena un ragazzino straniero arriva da noi, senza ancora avere il permesso di soggiorno e senza saper dire una sola parola in italiano, si avvicina al campo per giocare a calcio! Quest'anno abbiamo fatto anche alcune giornate con le scuole Zanzi e Ferrero: abbiamo portato sul campo più di trecento bambini, un modo sano di introdurli in un mondo diverso per loro. Anche loro hanno qualcosa da insegnare ai nostri ragazzi: ad esempio la "fame" calcistica è molto più intensa in loro e c'è solo da imparare!

Ancora pochi giorni e partirà la prossima stagione sportiva: progetti Don Bosco.

Fare squadre, partecipare ai vari campionati: non necessariamente per vincerli. Il nostro obiettivo è di costruire con il massimo di qualità ma allo scopo di far divertire i ragazzi nello sport più bello che ci sia! Parola d'ordine: vieni e gioca!

(Palla al Triso)

Maurizio Ferrarese e il calcio al femminile


 

Sulla pagina web di "Piemonte Sport", a firma di Federica Fossi, è apparsa un'interessante intervista a Maurizio Ferrarese, alessandrino d'adozione, che ha approfondito diversi importanti concetti relativi allo stato attuale e alle potenzialità del calcio femminile.

La riproponiamo augurandoci di offrire un parere competente e particolarmente significativo.

 

Maurizio Ferrarese, ex calciatore di Torino (con il quale ha vinto un campionato di Serie B e una Coppa Italia), Alessandria e Vicenza, e attuale Responsabile Tecnico del Moncalieri Calcio femminile (Serie C), è intervenuto ai microfoni di Piemonte Sport per esprimere la sua opinione in merito al calcio femminile.

Perché, secondo lei, alcuni paesi europei sono più avanti ?

“Al movimento italiano manca il vissuto: si cresce attraverso l’esperienza e nel nostro paese siamo partiti in ritardo nel crederci, altre nazioni sono più avanti perché hanno iniziato prima di noi a investire nel settore. Quello che ci vorrebbe davvero? Più forza economica, le ragazze sono riuscite a ottenere il professionismo solo nel 2022″.

Che cosa manca al calcio femminile italiano?

Attualmente, le calciatrici non possono permettersi di allenarsi 5/6 volte a settimana, poiché subentra il lavoro, che è necessario per mantenersi: il calcio non basta per vivere! Se tutte avessero la possibilità di allenarsi con la giusta frequenza, dedicando la loro vita interamente allo sport, si creerebbe una condizione in cui le ragazze, possono non solo allenarsi nel modo corretto, ma anche aumentare il proprio livello di gioco.

Se analizziamo bene la questione, i campionati di Serie B e Serie C, negli ultimi anni sono diventati sempre più competitivi: la motivazione è che vi sono squadre che possono permettersi di allenarsi a partire dalle 14:00, per altre società non è possibile, cause impegni di forza maggiore quale il lavoro. A fronte di queste situazioni, le ragazze devono adattarsi e fare enormi sacrifici, allenandosi alle 22:00 o chiedendo dei permessi per le trasferte”.

Il fattore tempo è la chiave?

“L’equazione è molto semplice e non richiede grosse analisi: più ci si allena, più si migliora; il campo parla una lingua semplice.  Non si pensi che per il calcio maschile la questione sia differente, la bravura personale è un fattore importante, ma la qualità di un giocatore è spesso correlata al tempo che dedica all’allenamento, alla preparazione e alla dedizione”.

Molti definiscono il calcio femminile troppo noioso, perché?

“Sempre per una questione di tempo! Le differenze ci sono, dettate dalla natura, ma se parliamo di sport è solo la frequenza della preparazione; i ragazzi, nel professionismo, hanno la possibilità di focalizzare la loro intera vita sul calcio. Se consideriamo i dilettanti, invece, anche il calcio maschile non è così divertente: non è una critica o una lotta maschi-femminile, semplicemente anche i ragazzi, a quel livello, non possono dedicare tutta la giornata ad allenarsi (ovviamente), e questo ne determina il livello, indipendente dalle qualità del singolo”.

E per il futuro?

“Il movimento si sta evolvendo, ed è sinonimo di un calcio che richiede prestazioni sempre più importanti; le grandi gare si raggiungono solo tramite il lavoro sul campo. A fronte di questo, sicuramente potrà crescere anche l’attenzione del pubblico, e dei relativi sponsor, che sarebbero più propensi a investire nelle società, partendo proprio dal dilettantismo. La strada intrapresa è positiva, le ragazze meritano di avere più spazio, per cui mi auguro che l’attenzione continui a crescere; il calcio deve essere di tutti, indipendentemente da sesso, religione o colore della pelle”.

Mirko Ferretti, non di solo calcio...


 

Io ci sarò. Spero che vogliate esserci anche voi! 

(Palla al Triso)

Tre soli pareggi

    Risultati delle partite dei tornei Under 19 Juniores disputate oggi Juniores Nazionali Derthona-Lavagnese   2-0  Juniores Regionali Acca...