Era il 20' del primo tempo di Europa-Ronzonese, gara valida per il campionato regionale Juniores.
Nell'azione precedente Mattia Notti, calciatore diciottenne della squadra di casa era andato a colpire di testa su azione da calcio d'angolo; nello sviluppo del gioco successivo salta nuovamente a colpire ma cade pesantemente a terra. Non si rialzerà più.
Un giovane cuore di uno sportivo, regolarmente sottoposto ai controlli medici previsti dalle norme, non ha retto allo sforzo. Inutili i tentativi di rianimarlo: Mattia non ce l'ha fatta.
Da quel tristissimo pomeriggio del 2004 sulla rete di recinzione del "Giovanni Ferrari" di Alessandria è presente uno striscione che ricorda "Mattia sei sempre con noi".
Nessuno lo ha dimenticato, men che meno i tanti amici e compagni di squadra, testimoni di quel momento tragico.
A distanza di vent'anni lo hanno ricordato ancora, trovandosi tutti insieme su un campo da calcio, dove Mattia avrebbe voluto incontrarli tutti.
Domenica scorsa, sul terreno della Don Bosco (che ha contribuito con generosità alla buona riuscita dell'iniziativa), tutti insieme, quei ragazzi, quasi tutti delle annate tra il 1985 e il 1987, suoi compagni di quella Juniores, si sono ritrovati nel suo ricordo. Mattia avrebbe compiuto 38 anni proprio giovedì 29 agosto e i 38 palloncini rossi e blu che sono volati in cielo hanno voluto proprio simboleggiare l'augurio dei suoi amici.
"Un'emozione grande - assicura Fabrizio Perrotta, uno di quella Juniores, uno degli organizzatori della rimpatriata - tutti i suoi amici insieme, con mamma Giusy e papà Carlo, in un appuntamento che ci riproponiamo, ora, di ripetere ogni anno, perchè ci ha regalato emozioni e sensazioni bellissime. Abbiamo giocato con la consapevolezza che lui avrebbe voluto essere lì con noi, a dare calci a quel pallone che amava".
La conferma dell'emozione di quei momenti arriva anche da Federico Callegaro: "Quando ha fatto quel colpo di testa che il portiere gli ha parato, mi sono avvicinato a lui e gli ho detto che il prossimo sarebbe stato gol. Sono stato l'ultimo a parlare con lui..." e la voce si incrina e gli occhi si fanno umidi...
(Palla al Triso)
