Lettori fissi

domenica 16 giugno 2024

Allenatori a Casalnoceto: che giornata!

 


La Sala Convegni invasa da una marea interessata e attenta di partecipanti, il campo sportivo preso d'assedio per poter apprendere in maniera diretta le indicazioni e i consigli offerti da relatori di altissimo livello qualitativo: si può affermare con convinta certezza che la seconda edizione di "FormAzione degli allenatori" sia stata un assoluto successo.

Organizzata dalle Associazioni Provinciali dell'AIAC di Alessandria, Milano e Pavia, sotto la regia attenta e perfettamente coordinata dai padroni di casa di Casalnoceto (sia l'Asd Casalnoceto che l'Amministrazione Comunale) anche in questa seconda esperienza si è puntato con decisione a selezionare una platea di relatori di "prima gamma", offrendo la possibilità ai partecipanti di poter assumere una serie di conoscenze tecniche, tattiche e comportamentali che saranno sicuramente di estrema importanza nella quotidianità del loro quotidiano impegno. Interessante anche la presenza dello stand di Taktifol Italia di Paolo De Pace, propositore di utili "attrezzi" che possono aiutare i mister nella loro attività.

Con il sottotitolo di "Le nuove frontiere del calcio moderno" la giornata si è divisa in due parti chiaramente distinte: una mattinata passata sul campo, a vivere l'aspetto tecnico concreto e una pomeridiana vissuta in aula, attenti a parole e immagini video.

Dopo il saluto delle massime autorità provinciali di Alessandria e Pavia, i presidenti Enrico Bussalino e Giovanni Palli, dei presidenti delle sezioni provinciali dell'AIAC, il pavese Diego Fabbri, il milanese Stefano Milanesi e l'alessandrino Mirko Russo e del "padrone di casa" Marco Sartori, mister del Casalnoceto, il campo è divenuto l'unico protagonista.

Ha iniziato il professor Armando Caligaris (preparatore atletico del Genoa), apprezzatissimo nella sua relazione sul "Potenziamento degli stati attentivi del calciatore"; si è poi proseguito con Gianluca Polistina (collaboratore tecnico del Monza), che ha trattato "Il significato della tecnica e la sua sinergia"; è stato quindi il momento di Gigi Ragno (preparatore dei portieri del Milan), chiamato a trattare un tema particolarmente attuale come "Il portiere primo attaccante"; poi ancora Giancarlo Camolese (Allenatore Uefa Pro e Vicepresidente nazionale AIAC), che ha giocato con i rondos e i giochi di posizione; chiudendo la prima parte con Antonino Asta (Allenatore Uefa Pro e Consigliere Nazionale AIAC), che ha trattato "La didattica dell'1 contro 1 difensivo".

Dopo la pausa pranzo, egregiamente curata dallo staff organizzativo, è partita la fase d'aula, dove alcuni docenti già protagonisti del mattino hanno proposto nuovi documenti ed esercitazioni, aiutandosi con immagini e filmati. Ancora Caligaris si è chiesto se "Siamo sicuri che lo sport faccia sempre bene?", parlando del "rischio" genitori, della pericolosa disaffezione dei ragazzi, dell'importanza, a volte di saper dire un no e di come sia fondamentale... ridare la gioia di giocare a calcio. Interessante l'intervento dell'avvocato Pierluigi Vossi (Vicepresidente AIAC), sull'Istruttore di calcio a tutela dei minori, tema di attualità a seguito dell'introduzione della nuova legge sullo sport. A lui hanno fatto seguito Polistina, che ha tracciato concetti importanti sull'importanza di un confronto che porti a una crescita e Camolese che parlando dei "Mezzi di allenamento" ha approfondito l'importanza del "giocare sudando la maglia" e "andare in campo sempre per migliorare".

La soddisfazione totale espressa dai partecipanti a fine giornata ha rappresentato la soddisfazione maggiore per gli organizzatori che hanno immediatamente sollecitato tutti a già inserire in agenda l'appuntamento per la terza edizione nel giugno 2025!

(Palla al Triso)

Juvecentus: 1990 - Novantaquattresima puntata


 

Salvatore Schillaci

Meglio vivere sempre in una posizione un po' defilata, lontani dai clamori e dalle luci della ribalta ma sicuri di raggiungere obiettivi importanti, oppure condensare la propria esistenza in un flash abbacinante, travolgente, effimero? Per Totò Schillaci il dubbio non si pone. Arrivato tardi agli onori delle prime pagine, dopo una giovinezza consumata sui campi caldi del sud, nel luglio del 1990, in occasione dei Mondiali italiani, vive e ci fa vivere una serie breve ma entusiasmante di... notti magiche! Chiamato a guidare l'attacco azzurro, colpisce senza pietà. Austria, Eire, Uruguay, Inghilterra sono ai suoi piedi: è il re dei bomber e i suoi occhi spiritati, quasi increduli, un po' folli, sono il simbolo di Italia '90. Quindici giorni da favola: da Roma a Rio de Janeiro, da Londra a Pechino, da Città del Capo a Helsinki, il più famoso è lui. Poi, improvviso, l'oblio. Non risce a reggere il peso di tanta popolarità, perde il senso della misura, è incapace di mantenersi a quei livelli. Emigra in Giappone, sgravato dalle tensioni e dai pesi di un calcio esasperato. Re per una notte!

 

LA "STORIA" DEL 1990

Lo ribadiamo, è l'anno delle magie e degli occhi stralunati di Totò Schillaci. I Mondiali italiani vedono la squadra azzurra cedere solo alla cattiva sorte. Arriverà terza, divertendo ed esaltando i tifosi. Vincono i tedeschi ma sarà l'unica cosa che lasceremo loro. Beh, il Pallone d'Oro va a Mathhaus, ma grazie alla maglia dei nerazzurri di Milano. Il Milan rivince Coppa Campioni, SuperCoppa e Intercontinentale. La Sampdoria fa sua la Coppa delle Coppe. La Juventus, in una finale tutta italiana con la Fiorentina, trionfa in Coppa Uefa. Addirittura, il Bari si aggiudica la Mitropa Cup. Su tutte le coppe sventola il tricolore! Tra i patrii confini, intanto, il Napoli vince il suo secondo scudetto, Van Basten il suo primo titolo di cannoniere e la Juve la sua ottava Coppa Italia.

(Palla al Triso)



 

sabato 15 giugno 2024

Calcio Camminato: Alessandria vince

 


Due importanti successi per le squadre alessandrine partecipanti ai campionati FIGC di Calcio Camminato.

Nella categoria Over 50 il Cristo Alessandria ha brillantemente superato, in trasferta, per 2 a 0 i Devils Walkers Borgomanero, conquistando i primi storici tre punti della propria storia.

Tra gli Over 60, invece, grazie a una rete messa a segno in una fase di gioco in inferiorità numerica da Maestri, il Vincenzo Rolando Alessandria ha espugnato il campo del Torino e continua il proprio percorso a punteggio pieno.

Tra quindici giorni si giocherà la terza giornata, che sarà l'ultima prima dello stop estivo. Si riprenderà poi il 1° settembre, il Cristo Alessandria in casa della Biellese 1902, mentre il Vincenzo Rolando Alessandria ospiterà i Devils Walkers Borgomanero.

(Palla al Triso)

venerdì 14 giugno 2024

Juvecentus: 1989 - Novantatreesima puntata


 

Michael Laudrup

Se il calcio fosse una scienza esatta, per cui uno ottiene risultati in base alle potenzialità e alle doti di cui dispone, questo pallido "prence" danese sarebbe sicuramente stato uno dei più grandi giocatori mai visti all'opera nel mondo intero. Una classe sopraffina, una visione di gioco degna dei più illuminati playmaker, due piedi capaci di disegnare meraviglie, su un fisico che, al di là delle apparenze, può assicurare buona resistenza e discreta potenza. Peccato che sia sempre rimasto un bocciolo, pur splendido, pur gradevole, ma mai fiorito compiutamente. Un "vorrei ma non posso" a volte persino irritante, per l'evidente spreco di potenzialità inespresse. Da un giocatore in grado di effettuare giocate quali quella del gol del pareggio con l'Argentinos Juniors a Tokyo, perla squisita ed esaltante, si può e si deve esigere molto di più. Gira il mondo, chiamato a dare spettacolo sui palcoscenici più famosi: Madrid, Barcellona, Amsterdam, fino al Giappone. Con quell'aspetto sempre giovanile, sembra ancora un ragazzino sul punto di esplodere. Una splendida crisalide...

 

LA "STORIA" DEL 1989

Chi non è milanese si diverte poco. Il titolo di campione d'Italia va ai nerazzurri, che sembravano scomparsi e invece, passati nelle sapienti mani di Trapattoni, vincono con punteggio record e piazzano Serena sul trono dei bomber. Il Pallone d'Oro è ancora una questione tutta milanista con, nell'ordine: Van Basten, Baresi e Rijkaard. Proprio il Milan, infatti, domina nelle coppe. Sono sue la Coppa Campioni, la SuperCoppa e l'Intercontinentale. Cosa resta? La Coppa Italia, che ormai la Sampdoria fa sua un anno sì e l'altro anche; la Coppa Uefa, che Maradona regala al suo Napoli, incredibilmente vincente anche in Europa; la Coppa delle Coppe, che va al Barcellona. Retrocede il Torino, mentre l'Atalanta entra per la prima volta in Europa.

(Palla al Triso)



Juvecentus: 1988 - Novantaduesima puntata


 

Stefano Tacconi

Arriva alla Juventus per raccogliere l'eredità di Dino Zoff: un macigno capace di schiacciare chiunque. Come si può pensare che esista qualcuno in grado di prendere il posto del più grande, di chi per una decina d'anni è stato il punto fermo della squadra, di un uomo che senza bisogno di parlare riusciva a guidare, dall'alto di un carisma eccezionale, campioni di prima grandezza. Eppure esiste: è Stefano Tacconi, perugino dal carattere frizzante, dalla lingua lunga e affilata, dal modo di fare un po' guascone, un po' sbruffone, un po' serio, a seconda delle esigenze di copione. Sia fisicamente che psicologicamente regge l'urto alla grande, divenendo un simbolo di un gruppo ancora vincente. Zoff può godersi la meritata pensione, la porta juventina è passata in ottime mani, magari un po' folli ma capaci di dare comunque tranquillità e sicurezza. E' un trascinatore, Capitan Fracassa, che non conosce mezze misure, che odia il normale. Arriva persino a girare un film sulla storia della sua vita (neanche a lui, d'altronde, mancano i numeri per l'Oscar!). Un uomo da copertina, un  numero uno!


LA "STORIA" DEL 1988

In forme diversificate ma è il trionfo dell'Olanda. Gli Orange vincono la Coppa Europa, dominando il torneo con un gioco spettacolare e concreto al tempo stesso. Il PSV di Eindhoven vince la Coppa Campioni e tre giocatori olandesi occupano il podio del Pallone d'Oro: Van Basten, Gullit e Rijkaard. Che, guarda caso, sono i tre trascinatori del super Milan di Sacchi che trionfa nel campionato italiano. Le briciole della stagione vengono lasciate alla sempre più sorprendente Sampdoria che, con l'entusiasmo dei suoi "gemelli" Vialli e Mancini, vince ancora in Coppa Italia; al divino Maradona, tiratore scelto del campionato e all'Urss, che si aggiudica il titolo di campione olimpico di Seul. Il campionato 1988-89, intanto, sarà a diciotto squadre.

(Palla al Triso)


giovedì 13 giugno 2024

L'Asca progetta il futuro

 


(Nella foto: il prossimo consiglio direttivo)

Mentre il calcio ai massimi livelli in città sembra dibattersi in un vortice impazzito c'è anche chi riesce a guardare avanti e a progettare in maniera seria il futuro.

Siamo a metà giugno è in casa Asca sembra che le idee siano decisamente già molto chiare. Il futuro è già adesso e Berengan e compagni stanno definendo con lungimiranza, attenzione e chiarezza i percorsi da seguire nella prossima stagione 2024-25.

In un incontro aperto a tutto il "mondo Asca" (giocatori, dirigenti, allenatori, genitori e tifosi) sono state presentate le linee guida che caratterizzeranno l'attività dei prossimi mesi. Si è partiti dalla organizzazione societaria, con la definizione dei compiti e delle competenze: quattro punti di riferimento importanti saranno rappresentati dai componenti del Consiglio Direttivo. A cominciare da Walter Berengan, a cui sarà chiesto di gestire la logistica e l'organizzazione dei campi; per continuare con Rocco Dinisi, che avrà il compito di controllo sul bilancio; con Lorenzo Mandrino, cui sarà demandata la gestione sportiva; con Mattia Tallarico, che gestirà i rapporti con gli sponsor e quelli con la prima squadra.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, conferma in blocco per il trio che nella passata stagione ha guidato la formazione gialloblu a trionfare nel campionato di Prima Categoria: Mattia Greco, Davide Balduzzi e Claudio Mutti, guideranno la squadra anche nel prossimo torneo di Promozione.

Passando al settore giovanile, che continuerà con l'interessante rapporto di collaborazione col Monza, il coordinatore Claudio Calmini ha portato il saluto di benvenuto della società ai nuovi innesti già definiti: Alessandro Davite, direttore tecnico e mister della Juniores; Alessandro Tosetti, responsabile dei preparatori dei portieri; Mauro Rizzi, responsabile dell'Attività di Base; Andrea Demarchi, massaggiatore.

Nei prossimi giorni, intanto, verrà comunicato il nome del nuovo responsabile della segreteria, chiamato a sostituire Emilio Colli, mentre con altrettanta tempestività e concretezza si sta predisponendo il futuro dell'"altra" Asca, quella Junior Asca che si accinge ad affrontare il campionato di Seconda Categoria con dichiarate ambizioni di far bene.

(Palla al Triso)



Derby in vista? Mah!


 

Quella dell'Alessandria Calcio è una storia (triste) che corre parallela rispetto al progetto che ha intenzione di portare avanti Marco Palmiere, presidente (a oggi) della Luese Cristo Alessandria. Il dirigente torinese vuole venire a fare calcio in Alessandria e lo farebbe con l'ex Luese, che lascerebbe per strada il vecchio nome (ed era ora!) per ribattezzarsi "Città di Alessandria" e proporsi come squadra di riferimento per la città.

Chi, sulle macerie del passato, vorrà costruire altro, libero di farlo, ma sarà antagonista.

Palmiere avrebbe già messo a fuoco tutti i tasselli del suo mosaico: Davide Lanzafame allenatore, Fabio Paschetta direttore sportivo e, soprattutto, un budget dichiarato pari al doppio di quello della media delle squadre iscritte alla categoria.

Intanto, lasciando il mondo dei sogni (che in questa città hanno la tendenza a trasformarsi rapidamente in incubi...) per tornare alla realtà, val la pena di accennare al fatto che la Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale ha irrogato nuove sanzioni nei confronti dei Grigi: ulteriore inibizione ad Andrea Molinaro, altri due punti di penalizzazione in classifica per la società (che vanno ad assommarsi ai precedenti per un totale di 8), da scontare nel primo campionato utile a decorrere dalla prossima stagione sportiva e ammenda pecuniaria rilevante (tanto ne abbiamo tanti!).

E mentre anche la Juve Next Gen decide di abbandonare la nave e trasferirsi a Biella, per il momento, almeno, il Moccagatta si abbevera, grazie all'acqua pompata dal pozzo...

(Palla al Triso)

Juvecentus: 1987 - Novantunesima puntata


 

Antonio Cabrini

Che sogno può essere vietato a un personaggio del genere? Vuole darsi al cinema? Con quel viso, quel fisico, quel modo di fare, qualsiasi regista lo sceglierebbe per affidargli la parte del bello. Si vuole proporre come campione dello sport? Non una delle caratteristiche dell'atleta perfetto manca al suo bagaglio personale. Un predestinato. Non sorprende più di tanto, dunque, che arrivi a collezionare 282 partite juventine in A, con un buon bottino di 32 gol e un carico di scudetti e coppe impressionante. Il tutto nella massima semplicità, capace di dichiarare, a pochi giorni dalla conquista del titolo di campione del mondo, che la vittoria più esaltante è stata quella nel Trofeo Albertoni, a Cremona, quando in finale lui, allora in grigiorosso, supera la Juve e marca con successo un certo Paolo Rossi. Il segreto di Cabrini? La serietà con cui affronta ogni momento della propria vita, pubblica o privata che sia. Mai un sussurro sul suo rapporto con la dolce Consuelo e, per uno che ha tutte le ventenni d'Italia ai suoi piedi, non è poco! Sant'Antonio, che, appena nato, lo salva da una congestione, può andar fieri di lui.


LA "STORIA" DEL 1987

In Europa e nel mondo è il Poro a fare la voce grossa: Coppa Campioni, SuperCoppa e Intercontinentale, trascinato dal "tacco d'Allah" Madjer. In Italia è Maradona, la superstar, che trascina il Napoli a un double eccezionale: campionato e Coppa in un colpo solo. Sta crescendo, intanto, il Milan olandese, con Virdis capocannoniere e Gullit Pallone d'Oro. E' l'ultima Juve di Platini, che, a fine stagione, lascia il calcio, a soli 32 anni e ancora nel pieno vigore atletico. Come sempre fa le cose in grande, salutando tutti in un momento in cui è ancora fondamentale per la sua Juve. Sa che questo è il modo migliore per lasciare un ottimo ricordo, per passare direttamente dalla storia al mito.

(Palla al Triso)


mercoledì 12 giugno 2024

Situazione aggiornata, numero 2


                           

E' arrivata in tempi rapidissimi la conferma: Emilio Colli porterà la sua esperienza e le sue conoscenze alla Frugarolese. Ritenuto dalla società biancazzurra come "il più grande dirigente nell'ambito giovanile, con capacità relazionali e organizzative invidiabili e riconosciute da tutti", Emilio è quindi pronto per questa nuova esperienza. Sempre da Frugarolo, invece, arrivano notizie di addio: interrotta la collaborazione con mister Fabio Borlini. Adamo in corsia di arrivo...

Intanto, mentre nel "triangolo" Castellazzo, Novese, Arquatese (che annuncia Stefano Raimondi nuovo mister) qualcosa sta bollendo in pentola, con alcuni calciatori nella passata stagione in biancoverde (M'hamsi, Kolaj, Benabid...) al centro dell'attenzione generale, l'Asca continua nella serie di conferme degli "eroi" della promozione: il numero uno sarà ancora Tommy Masneri. Conferme ufficiali anche da Solero, con Fabrizio Gentile chiamato alla guida della neo-promossa, al suo fianco l'inseparabile Mauro Deleani.

In Terza Categoria la Luese Cuccaro, in attesa di poter definitivamente contare sul diritto del nome Luese (senza doverlo condividere con realtà assolutamente scollegate al territorio), dopo aver salutato mister Bastianini, allenatore nella passata stagione, consegna la squadra nelle mani di Giulianino Di Stefano e Luca Mazzoglio, mister "in divenire", in attesa anche di conseguire tesserino.

Incertezza e mistero in casa Europa Bevingros: cosa deciderà patròn Giacchero? Si vocifera di una fusione con l'Aurora Canottieri di Miraglia. Ma forse solo voci...

(Palla al Triso)

Santino Ciceri, addio a un grande numero uno!


 

In questa foto del Milan, con tanto di scudetto sul petto, ricco di campioni quali Liedholm, Nordhal, Schiaffino, Lorenzo Buffon... spicca, col pallone tra le manone guantate e la tuta da "dodicesimo", Santino Ciceri, nome che risveglia nel ricordo di tanti alessandrini l'immagine di uno dei portieri più forti e amati della storia grigia.

Milanese purosangue, Ciceri è cresciuto nel settore giovanile rossonero in un gruppo che porterà al calcio che conta Radice e Bean, Bagnoli e Marchioro. Titolare in quel Milan è Lorenzo Buffon, "un nome, una garanzia" e per il buon Santino restano poche briciole: due misere presenze in campionato e addirittura un'esperienza da titolare (nel novembre del '55 a Saarbrücken) in Coppa dei Campioni, con una indiscutibile vittoria per 4 a 1. Pur di giocare, poi, inizia un personalissimo giro d'Italia, con tappe a Reggio Calabria, Pistoia, Pisa, Verona, Monza, Modena, per chiudere la carriera in grigio, nei campionati dal '70 al '72.

Ciceri si innamora ad Alessandria e di Alessandria. Sposa Fiorenza, la cui famiglia ha una panetteria in Via Ferrara e Alessandria diventerà per sempre la sua città. 

54 volte numero uno, con due promozioni sfiorate d'un nulla. Uno stile a volte spettacolare, la capacità di fare spogliatoio, una resistenza fisica che gli ha permesso di giocare più di 500 partite tra i professionisti, prima di trasformarsi in apprezzato dirigente, a testimonianza di una...testa di certo non meno brillante del fisico. In grigio fece anche da segretario, prima di trasfierirsi nel suo "buen retiro" di Lu.

Santino ci ha lasciati per sempre, ma per lui rimarrà per sempre l'affetto dei tifosi di tutte le squadre in cui ha giocato, di quanti ne hanno apprezzato la serietà e la preparazione quando è passato dietro a una scrivania, di chi ne ha constatato la capacità di "annusare" le potenzialità nei giovani calciatori, di chi ha goduto dei suoi racconti su un calcio bello e sano seduti a un tavolino del bar di Lu.

Ciao Santino!

(Palla al Triso) 

Mirko Ferretti: tre anni ad Alba

  E finalmente, per la prima volta da quando ho cominciato la mia vita da mister, resto fedele per più di una stagione alla stessa panchin...